Lido di Venezia, davanti al Palazzo del Cinema, 5 agosto 2012 

Braccia al cielo: sono quelle degli alberi, ben radicati nella terra. In questa posizione, domenica 5 agosto al Lido di Venezia, davanti a Palazzo del Cinema, 130 persone vestite di bianco hanno ricordato con un flash mob i 130 alberi della pineta distrutta ‘indossando’ i versi di 130 poeti e poete che manifestano sentimenti di empatia verso gli alberi o ne interpretano la voce. È l’avvio di un momento di meditazione nel quale il corpo congiunge simbolicamente così, come gli alberi, cielo e terra, facendosi attraversare dall’energia di entrambi. ‘Braccia al cielo’, nell’antica figurazione dell’orante: la stessa con la quale le donne invocavano l’antica dea del Mediterraneo su cui Venezia si affaccia. Il bianco è il colore della purezza, ma anche, nelle antiche culture, della morte, il colore delle ossa. Abitanti ed amanti del Lido hanno espresso così il loro dolore per l’amata pineta scomparsa, hanno bisogno di ritrovare se stessi nello spazio violentato. Lettura dei versi indossati da ciascuno e performance della funambola Alice di Lauro. Grazie a tutte e tutti coloro che hanno partecipato e al Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido ‘Un altro Lido è possibile’, che ha reso possibile la realizzazione di questa azione poetica.

Il libro - ALBERI - dieci anni di poesia, in versione integrale si scarica gratuitamente da:

http://www.autoeditoria.it/2011/candiani/20settembre.html